Twelve, società californiana con sede a Berkley, ha un’idea grandiosa: cosa accadrebbe se, anziché creare prodotti partendo dai combustibili fossili, fossimo capaci di realizzare gli stessi identici prodotti utilizzando aria e acqua e, al tempo stesso, riducendo le emissioni in modo significativo? Dato che numerosi prodotti ottenuti dai combustibili fossili continueranno a essere essenziali nel prossimo futuro dello zero netto, questa idea potrebbe mettere il turbo alla lotta contro il cambiamento climatico. Per saperne di più su come Twelve sta trasformando in realtà quella che fino a oggi sembrava pura fantasia, abbiamo raggiunto Nicholas Flanders, cofondatore e CEO di Twelve – che ha partecipato all’ultima edizione del LO Generations Summit 2024 – per scoprire in che modo la tecnologia di punta della sua azienda chiuderà il ciclo del carbonio.
Guarda l'intervista con Nicholas Flanders, cofondatore e CEO di Twelve:
Da dove è nata l’ispirazione per creare Twelve insieme agli altri cofondatori?
Sono cresciuto nelle aree rurali a nord di New York e lì ho sviluppato un grande amore per la natura. Se a questo uniamo l’interesse che ho sempre avuto per la fantascienza e l’industria, è semplice comprendere cosa mi abbia spinto a ricercare soluzioni industriali su vasta scala per affrontare la crisi climatica.
In collaborazione con gli altri cofondatori, nel 2016 ho creato Twelve con l’intento di realizzare quella che definiamo l’azienda per la trasformazione del carbonio: volevamo dare un contributo per affrontare il cambiamento climatico fabbricando in un modo decisamente più rispettoso dell’ambiente quei prodotti che, pur essendo a forte intensità di emissioni, sono essenziali per l’economia globale.
Le emissioni del carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) di Twelve, per fare un esempio, sono del 90% inferiori a quelle derivanti dal carburante tradizionale
La tecnologia Twelve promette risultati fuori dal comune. Come funziona?
Noi di Twelve convertiamo la CO₂ dall’aria in prodotti attualmente ottenuti da combustibili fossili: tutto ciò che va dal carburante per l’aviazione ai componenti strutturali di molte tipologie di plastica, compresi i materiali delle tradizionali scarpe da corsa. Iniziamo con CO₂ e acqua, le separiamo con fonti energetiche verdi rinnovabili e poi ricombiniamo gli elementi per creare prodotti nuovi che siano identici a livello molecolare a quelli che attualmente sono fabbricati partendo dal petrolio.
Riuscire a realizzare questi stessi prodotti con CO₂ e acqua, anziché combustibili fossili, comporta grandi vantaggi ambientali. Le emissioni del carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) di Twelve, per fare un esempio, sono del 90% inferiori a quelle derivanti dal carburante tradizionale.
In cosa si differenzia la vostra soluzione dalle compensazioni delle emissioni di carbonio o dalla cattura e dallo stoccaggio del carbonio?
In Twelve stiamo lavorando per chiudere il ciclo del carbonio. Questo cambio di paradigma rientra in quella che definiamo la transizione del carbonio, ossia il passaggio dal carbonio basato sul petrolio al carbonio atmosferico. Contrariamente al tradizionale modello basato sulle attività estrattive, che prevede l’utilizzo e lo smaltimento del carbonio, questo nuovo approccio crea un’economia realmente circolare.
In altre parole, trasformazione del carbonio non vuol dire compensazione (offset), ma inserto (inset): riduce direttamente le emissioni della catena degli approvvigionamenti di un’azienda, sostituendo gli input basati su combustibili fossili con altri input ottenuti dal carbonio.
Perché Twelve ha scelto di concentrarsi sull’aviazione?
Il nostro intento è avere un’incidenza significativa sul clima, impattando sui comparti industriali difficili da decarbonizzare, come quello dell’aviazione, nei quali riscontriamo dinamiche molto favorevoli. Ultimamente abbiamo annunciato il più grande accordo per l’acquisto mai firmato da una compagnia aerea europea con International Airlines Group, società madre di British Airways. Si tratta di una collaborazione di 14 anni per un totale di 785’000 tonnellate di carburante sostenibile per l’aviazione. Tuttavia, è solo una goccia nel mare rispetto all’universo di opportunità. Il nostro consumo annuo globale è di circa 380 miliardi di litri di carburante avio, pari al 2-3% delle emissioni globali di CO₂.
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Cosa rende l’elettrocarburante di Twelve migliore rispetto ai carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) vegetali?
Il nostro elettrocarburante assicura emissioni di CO₂ di gran lunga inferiori, con una riduzione anche del 90% o più rispetto al carburante per aviazione Jet A, che otteniamo con una quantità di acqua da un centesimo a un millesimo e una quantità di terra da un decimo a un centesimo, oltre a una riserva di materie prime praticamente illimitata: la CO₂ già emessa. Tutto questo si contrappone ai biocarburanti, che richiedono oli di cottura esausti o terreni per coltivare i raccolti. A scanso di equivoci, sosteniamo l’uso di qualsiasi genere di SAF, biocarburanti inclusi, tutti indispensabili per fronteggiare la crisi climatica. A nostro avviso, tuttavia, gli elettrocarburanti hanno il massimo potenziale di scala e soddisfano la domanda dell’intero settore.
Un ampio ventaglio di clienti… guarda con grande interesse ai nostri prodotti, in quanto offrono enormi miglioramenti delle performance ambientali rispetto alle alternative basate sui combustibili fossili, senza compromessi sulla qualità
Parliamo degli altri beni di consumo.
In Twelve lavoriamo per creare un mondo fatto di aria, il che vuol dire sostituire gli attuali prodotti ottenuti dal petrolio, come detergenti per lavatrice, scarpe da corsa, abbigliamento sportivo ed elettronica di consumo, con prodotti ottenuti da CO₂ e acqua.
Un ampio ventaglio di clienti, dal settore dei grandi trasporti, come aviazione e industria marittima, al settore dei beni di consumo, come arredamento, abbigliamento ed elettronica, guarda con grande interesse ai nostri prodotti, in quanto offrono enormi miglioramenti delle performance ambientali rispetto alle alternative basate sui combustibili fossili, senza compromessi sulla qualità. Si tratta di prodotti “drop-in”, come i combustibili “drop-in”, che possono essere utilizzati per gli attuali motori per aviazione, e delle materie prime per l’industria chimica “drop-in”, che si integrano perfettamente nelle odierne catene degli approvvigionamenti dei ricambi per automobili, abbigliamento e altro.
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Quanto sono competitivi i vostri prezzi?
La nostra è una nuova tecnologia in un nuovo comparto industriale. Per questo, nella fase iniziale, i nostri prodotti comporteranno un premio di scala. Successivamente, nel lungo periodo, con l’aumento di scala fino a raggiungere la dimensione industriale dei comparti centenari, i prodotti ottenuti da CO₂, acqua ed energia rinnovabile hanno tutte le carte in regola per competere a livello di costo con quelli ottenuti da combustibili fossili. Siamo entusiasti di collaborare con aziende e marchi d’avanguardia impegnati a intraprendere questo viaggio insieme a noi.
L’energia pulita è fondamentale per massimizzare le riduzioni delle emissioni alle quali ambisce Twelve. Quale andamento registra il settore?
L’elettrificazione sta diventando globale e la domanda di energia elettrica verde sta praticamente esplodendo in ogni settore, dall’IA (intelligenza artificiale) agli elettrocarburanti e ai veicoli elettrici. Ciò significa che abbiamo bisogno di crescere in modo esponenziale nel campo delle energie rinnovabili e delle altre fonti di energia elettrica di prossima generazione e prive di carbonio. Gli investimenti nel settore saranno colossali; non soltanto nelle energie rinnovabili, come quella eolica e solare, ma anche nelle nuove fonti di energia senza emissioni di carbonio, come i mini-reattori nucleari modulari.
Al momento l’incremento della domanda ha fatto salire i prezzi in tutti i settori basati sull’energia verde, sebbene si tratti di una strozzatura di breve termine. Nel lungo periodo l’aumento della domanda di energia pulita genererà enormi investimenti di capitale, riducendo i costi in tutti i comparti industriali.
Abbiamo già suscitato l’interesse di investitori di prim’ordine della Silicon Valley che operano nel settore delle tecnologie profonde e adesso siamo nella fase del capitale di crescita. Recentemente abbiamo concluso un round di investimento di Serie C
Quale interesse riscuote il vostro modello di business presso gli investitori?
Il nostro modello si basa su accordi pluriennali per l’acquisto di prodotti ottenuti dalla CO₂. In tal modo, noi otteniamo il finanziamento dei progetti nel momento in cui i ricavi sono al sicuro.
Abbiamo già suscitato l’interesse di investitori di prim’ordine della Silicon Valley che operano nel settore delle tecnologie profonde e adesso siamo nella fase del capitale di crescita. Recentemente abbiamo concluso un round di investimento di Serie C e una partnership di private equity per un progetto del valore di USD 400 milioni con TPG Rise Climate. Questi fondi ci permettono di costruire e mettere in esercizio AirPlant™ per realizzare e fornire i nostri prodotti. Ci siamo inoltre assicurati il primo prestito per la costruzione di uno stabilimento per elettrocarburanti negli Stati Uniti, in collaborazione con un emittente di primo piano del settore solare.
E Twelve, da dove pensa di ottenere la maggior parte di CO₂ per crescere?
Oggi catturiamo la CO₂ con tecnologia point-source (PSC), incentrata sulle emissioni biogeniche industriali, come pasta di cellulosa e carta, etanolo e biogas. In futuro prevediamo di ottenere CO₂ dalla cattura diretta dall’aria (DAC), anche se al momento è più costosa della tecnologia PSC.
Entro il prossimo decennio prevediamo una moltiplicazione dei progetti Twelve alimentati tramite DAC e la costruzione di dozzine di AirPlant™ negli Stati Uniti e, perché no, anche nel resto del mondo. Il nostro obiettivo è rendere disponibili su vasta scala prodotti come il carburante avio e le materie prime per l’industria chimica, per affrontare il cambiamento climatico con soluzioni che abbiano un autentico valore di mercato.
Lei è ottimista sulla possibilità di contrastare la crisi climatica?
Credo che l’umanità fronteggerà la crisi climatica. In questo momento, tuttavia, la nostra reazione è troppo lenta per evitare alcuni effetti nefasti. Prima o poi l’innovazione ci permetterà di superare la nostra indolenza, anche se questo accadrà presumibilmente più tardi di quanto speriamo.
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