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Bioedilizia: come il legno ricostituito sta trasformando l’architettura sostenibile
All’alba della rivoluzione neolitica, l’umanità scoprì il valore delle costruzioni realizzate con il legno, segnando il passaggio da uno stile di vita di cacciatori-raccoglitori a insediamenti permanenti. Questo progresso fondamentale, unitamente allo sviluppo dell’agricoltura, ha gettato le basi della civiltà che conosciamo oggi. Per oltre 10’000 anni il legno è stato il principale materiale da costruzione, fino a quando la rivoluzione industriale ha introdotto il calcestruzzo e l’acciaio, che univano la forza e la durata della pietra alla lavorabilità del legno. Così, dal 1900 al 2015 la quota di calcestruzzo nei materiali da costruzione è salita vertiginosamente passando dal 19,8% al 76,3% e il consumo d’acciaio è aumentato da 74 a 444 milioni di tonnellate. Nel frattempo, la quota di legno nei materiali da costruzione precipitava dal 19,8% ad appena il 2,8%.
La rinascita del legname: innovazione delle costruzioni sostenibili
Il calcestruzzo e l’acciaio hanno rivoluzionato l’architettura in tutti i sensi, rendendo possibile la costruzione di abitazioni più sicure e resistenti nonché la realizzazione di grattacieli, centri commerciali e poli di trasporto altrimenti impensabili o impossibili da costruire con la pietra o il legno. Il prezzo che abbiamo dovuto pagare in termini di ricadute ambientali, tuttavia, è stato tutt’altro che trascurabile. Il settore dell’edilizia e delle costruzioni è la principale fonte di gas a effetto serra ed è responsabile del 37% delle emissioni globali.1
Man mano che la crisi climatica si fa più urgente, le autorità e le aziende con obiettivi di azzeramento delle emissioni nette hanno preso di mira le emissioni incorporate. Oltre a intensificare l’utilizzo di materiali riciclati, e comunque di meno materiali nel complesso, un modo per ridurre le emissioni incorporate è sostituire calcestruzzo e acciaio con alternative sostenibili, come il legno. L’acciaio e il calcestruzzo insieme rappresentano oltre il 10% delle emissioni globali di carbonio. Il legno, invece, è un materiale rinnovabile, può essere coltivato in modo sostenibile e offre vantaggi esclusivi in termini di assorbimento del carbonio. Un solo metro cubo di prodotti in legno ricostituito (engineered wood products, EWP) immagazzina una tonnellata di CO2 e inoltre, rispetto al calcestruzzo, previene l’emissione di oltre due tonnellate. Contrariamente all’acciaio e al calcestruzzo, che producono emissioni nette, il legno può avere un’impronta di carbonio negativa, imprigionando CO2 a lungo termine e garantendo una migliore riciclabilità e un maggiore potenziale di riutilizzo.2
I progressi compiuti nei prodotti in legno ricostituito stanno rivoluzionando l’edilizia moderna, rendendo possibile la realizzazione di grattacieli in legno con il ricorso a tecniche industriali di prefabbricazione. Questi componenti di legno sono manufatti di fabbrica e vengono montati in loco. In tal modo diminuiscono i rifiuti, migliora la sicurezza e si velocizzano le tempistiche di lavoro. Le proprietà intrinseche – leggerezza, elasticità e flessibilità – rendono il legname particolarmente adatto a essere utilizzato per le costruzioni in regioni a rischio sismico, quale binomio di resilienza e sostenibilità in un unico prodotto. Questa innovazione evidenzia il crescente potenziale del legno come protagonista delle pratiche edilizie sostenibili ed efficienti.3
Un solo metro cubo di prodotti in legno ricostituito immagazzina una tonnellata di CO2 e inoltre, rispetto al calcestruzzo, previene l’emissione di oltre due tonnellate. Contrariamente all’acciaio e al calcestruzzo, il legno può avere un’impronta di carbonio negativa, imprigionando CO2 a lungo termine e garantendo una migliore riciclabilità e un maggiore potenziale di riutilizzo
Di fatto, il legno ha percorso molta strada dalla rivoluzione industriale. Negli ultimi decenni è emersa una nuova tipologia, il legno pronto per l’uso, che potrebbe far tornare in auge il legname. I prodotti in legno ricostituito come il legno microlamellare (laminated veneer lumber, LVL), il legno lamellare incollato (glulam) e il legno lamellare a strati incrociati (CLT) stanno rivoluzionando il settore delle costruzioni in legno. Questi materiali sono più solidi, più sostenibili e più resistenti alle distorsioni e all’usura del legno tradizionale. La loro resistenza ne consente l’utilizzo al posto del calcestruzzo e dell’acciaio per elementi strutturali, come soluzione ideale per una molteplicità di componenti, dalle travi ai travetti fino ai pavimenti, alle pareti e ai tetti, sia nell’edilizia residenziale sia negli edifici multipiano.
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In realtà, utilizzando un telaio strutturale in legno si potrebbe ridurre il consumo complessivo di materiali edilizi anche del 50%, diminuendo persino del 70% anche il peso del telaio stesso. I prodotti in legno ricostituito offrono inoltre importanti vantaggi in termini di peso, costi di trasporto e facilità di prefabbricazione, diminuendo l’utilizzo complessivo di materiali e i tempi di lavoro. Considerando poi gli ulteriori punti di forza, come assorbimento acustico, isolamento ed estetica biofilica, questi prodotti in legno ricostituito sono un’alternativa sostenibile ed efficiente ai materiali edili tradizionali.
Valorizzazione della crescita: come le nuove normative favoriscono la domanda di legname nel settore edilizio
La domanda di legname riflette fedelmente i volumi di costruzione e ristrutturazione, che di recente sono diminuiti a causa dei tassi di interesse elevati e dell’inflazione, con ripercussioni sui piani edilizi e sul finanziamento dei progetti. Nel 2025 si prevede una ripresa dei tassi di costruzione, grazie alla riduzione dei costi di finanziamento, al miglioramento delle condizioni di credito e all’aumento degli investimenti in grandi progetti infrastrutturali sostenuti dalle politiche industriali.4 In Europa si prevede che circa il 20% del parco immobiliare del 2020 sarà ristrutturato entro il 2030.5 Nel frattempo, è previsto un aumento del 49% della domanda di legno massiccio – prodotti in legno ricostituito, come CLT, legno lamellare incollato e legno microlamellare – entro il 2050.6
L’incremento delle tasse sul carbonio potrebbe favorire ulteriormente il passaggio ai prodotti in legno ricostituito, rendendo più costosi materiali ad alte emissioni di CO2, come calcestruzzo e acciaio
Stando a queste prospettive di sviluppo, i prodotti in legno ricostituito sono nelle condizioni di beneficiare dello scenario propizio che si profila con le imminenti normative sull’ambiente. Nell’Unione europea, ad esempio, la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, che diventerà obbligatoria nel corso di questo decennio, prevede l’introduzione di un programma di misurazione e certificazione standard della sostenibilità per edifici, compresi gli obiettivi di riduzione delle emissioni durante il ciclo di vita. L’incremento delle tasse sul carbonio potrebbe favorire ulteriormente il passaggio ai prodotti in legno ricostituito, rendendo più costosi materiali ad alte emissioni di CO2, come calcestruzzo e acciaio
Molti paesi stanno inoltre implementando normative nazionali che potrebbero far salire la domanda di legname. La Francia, ad esempio, ha introdotto un tetto alle emissioni degli edifici, che riguarda sia le emissioni incorporate prodotte in fase di costruzione sia le emissioni legate al processo, calcolate su un ciclo di vita di 50 anni.7 Altri paesi, tra cui Danimarca, Finlandia, Svezia e Stati Uniti, stanno promuovendo politiche a favore del legno, che contemplano limiti alle emissioni, vincoli minimi per l’uso di biomateriali e modifiche ai regolamenti edilizi che consentano di utilizzare i prodotti in legno ricostituito nelle strutture multipiano, a riprova della loro resistenza superiore e delle proprietà strutturali.8
Per di più, gli Stati Uniti hanno stanziato cinque miliardi di dollari a favore degli approvvigionamenti di infrastrutture a basse emissioni di carbonio nell’ambito dell’Inflation Reduction Act (IRA) del 2022.9 Diversi Stati, tra cui California, Colorado e New York, hanno inoltre introdotto politiche di approvvigionamento finalizzate a tagliare le emissioni incorporate, incentivando l’uso di materiali a basse emissioni di carbonio, come i prodotti in legno ricostituito, sia nei progetti edilizi pubblici che privati.
Questi sviluppi evidenziano una crescita costante della domanda di prodotti in legno ricostituito. Se tuttavia lo scopo dei prodotti in legno ricostituito è rendere le nostre costruzioni più sostenibili, abbiamo bisogno di maggiori quantità di legno sostenibile.
Preserviamo le nostre foreste: sfide e opportunità dell’approvvigionamento di legname
Se da un lato i prodotti in legno ricostituito potrebbero agevolare l’immagazzinamento del carbonio negli edifici, sono le foreste che svolgono un ruolo cruciale nell’eliminazione della CO₂ dall’atmosfera. Per preservare questo equilibrio, la domanda di prodotti in legno ricostituito deve allinearsi a un approvvigionamento di legno sostenibile che salvaguardi l’abilità delle foreste di sequestrare il carbonio.
I crescenti incentivi per l’uso di legname nelle costruzioni stanno orientando anche l’attenzione di governi e imprese verso queste tematiche di offerta e domanda
All’interno dell’UE, ad esempio, la produzione di legname sostenibile riguarda all’incirca 522 m³ di prodotti di legno all’anno10. Il che, in teoria, sarebbe sufficiente per costruire oltre 1’200 Empire State Building o 71’500 Torri Eiffel. Alcuni paesi hanno deciso di mettere al primo posto la questione dell’approvvigionamento, investendo nella rigenerazione delle foreste, in stabilimenti avanzati e in migliori infrastrutture di trasformazione, oltre alle innovazioni nel campo dei prodotti in legno ricostituito, al fine di massimizzarne l’uso sostenibile.
Tuttavia, si prevede che l’offerta di legno sostenibile crescerà solo del 5% nel breve termine. Nel frattempo, la domanda di legname sta già superando le scorte limitate e continua ad aumentare in diversi comparti industriali. Nell’UE, solo il 10% dell’offerta di legno è utilizzato per l’edilizia, mentre la maggior parte è impiegata per carta e imballaggi (40% circa), combustibili (25% circa) e altri settori come mobili ed esportazioni (25% circa). Un tale squilibrio tra domanda e offerta sostenibile comporta sfide significative, tra cui deforestazione, tempi di trasporto più lunghi, maggiori emissioni e impatto ambientale del disboscamento illegale.
I crescenti incentivi per l’uso di legname nelle costruzioni stanno orientando anche l’attenzione di governi e imprese verso queste tematiche di offerta e domanda E le soluzioni sono chiare. Migliori pratiche di gestione forestale contribuiranno a garantire un approvvigionamento sostenibile e a frenare la perdita di biodiversità, mentre misure come migliori sistemi di tracciabilità che facilitino l’identificazione del legno illegale possono contribuire a contrastare il disboscamento illegale e la deforestazione. Altrove, maggiori misure di riciclaggio e di riduzione dei rifiuti, unite a quelle di riduzione della domanda in altri settori, possono anche allentare la pressione sulle nostre foreste. I governi e le imprese possono migliorare indirettamente l’approvvigionamento sostenibile investendo nella catena di approvvigionamento del legname, ad esempio implementando metodi di trasporto a basse emissioni per il legname.
Il materiale da costruzione sostenibile di domani e maggiori opportunità di investimento
La dinamica a sostegno dei prodotti in legno ricostituito sta creando preziose opportunità di investimento, soprattutto nell’affrontare le sfide dell’approvvigionamento sostenibile. Con il cambiamento delle politiche, i prezzi del carbonio e la pressione dei consumatori che sostengono la domanda di materiali più ecologici, si prevede che il legname, in particolare i prodotti in legno ricostituito, crescerà del 3-4% all’anno, facendo crescere il mercato globale dagli attuali 111 miliardi di tonnellate a 163 miliardi di tonnellate entro il 2030.11 Questo riflette il ruolo crescente del legno come alternativa sostenibile ai materiali tradizionali come calcestruzzo e acciaio.
L’espansione del legno sarà trainata dalle crescenti normative e dalla richiesta di efficienza delle risorse. Le grandi aziende integrate verticalmente sono nella condizione ideale per far fronte a questi cambiamenti, in quanto il settore edilizio si sta orientando verso materiali a basse emissioni e ad alto accumulo di carbonio, come i prodotti in legno ricostituito. Questi materiali sono destinati a competere con quelli tradizionali sia in termini di prestazioni che di sostenibilità, rendendoli obiettivi chiave degli investitori.
Per il legname, soprattutto i prodotti in legno ricostituito, si prevede una crescita annua del 3-4% e la conseguente espansione del rispettivo mercato globale dai 111 miliardi di tonnellate attuali ai 163 miliardi di tonnellate entro il 2030
Dal punto di vista di un investitore, la previsione di Lombard Odier per il legname è ampiamente supportata da queste dinamiche. Riteniamo che le politiche di decarbonizzazione e le normative, in particolare gli impegni a favore dello zero netto, amplificheranno la domanda di prodotti in legno, come quelli in legno ricostituito, quali validi sostituiti dei materiali ottenuti da combustibili fossili, come acciaio e calcestruzzo. I nuovi prodotti in legno ricostituito – ad esempio CLT e altri tipi di legname lamellare – offrono più robustezza e solidità rispetto ai prodotti in legno tradizionale, e questo fa del legname un’opzione più praticabile per l’edilizia. Questa transizione costituisce un’opportunità convincente per quegli investitori che desiderano allinearsi alle tendenze di sostenibilità che stanno ridefinendo il futuro dei materiali edili.
La rinascita del legname come materiale da costruzione potrebbe dare vita a un nuovo movimento dell’architettura, che unisca le costruzioni storiche agli spazi moderni, garantendo la sostenibilità richiesta per gli edifici del futuro. Il legno potrebbe essere un materiale tradizionale ma i prodotti in legno ricostituito sono destinati a diventare la pietra miliare dell’edilizia sostenibile.
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