Nel mondo c’è più rumore che mai. Le nostre vite costantemente connesse e sempre più interconnesse sono esposte a una cacofonia di notizie, opinioni, previsioni, pubblicità e annunci politici, 24 ore su 24. I media nuovi e quelli consolidati si contendono spettatori e acquirenti di spazi pubblicitari bombardandoci con i loro megafoni onnipresenti.
Inoltre, il mondo si sta trasformando più velocemente che mai. Sono in corso cambiamenti epocali su tre fronti, che ridisegnano il panorama degli investimenti. Il primo riguarda la tecnologia, perché oggi l’intelligenza artificiale (IA) svolge compiti che non avremmo neanche immaginato solo due anni fa. Ciò che ha tardato più di 60 anni a superare il test di Turing1 ha impiegato appena 18 mesi (quelli trascorsi dal lancio di ChatGPT nel novembre 2022) a stravolgere interi settori. La domanda che tanti si pongono è: l’IA ci è amica o nemica?
Il secondo riguarda la politica: in un anno di elezioni senza precedenti, è chiamata alle urne oltre la metà della popolazione mondiale. Il populismo è in crescita in tante regioni e le dimensioni del centro sono sempre più esigue. Negli Stati Uniti, la maggiore potenza economica e militare mondiale, una seconda presidenza Trump porta con sé numerose incognite.
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Il terzo riguarda il cambiamento climatico, che continua ad accelerare. Il 2023 è stato l’anno più caldo della storia2 e, malgrado decenni di iniziative internazionali mirate a ridurre le emissioni di gas serra, queste sono ancora più alte che mai3.
Soltanto trovando il coraggio di fermarsi e fare un passo indietro è possibile identificare i cambiamenti di sistema fondamentali in corso e distinguere ciò che è essenziale dal rumore di fondo
Per gli investitori è facile pensare che, se il mondo accelera, loro devono correre più forte. Un contesto macroeconomico in rapida evoluzione può indurre a prendere decisioni affrettate. In Lombard Odier adottiamo un approccio diverso. La nostra esperienza di oltre 225 anni ci ha insegnato che correndo veloci come il mondo si può riuscire solo a tenerne il passo. Soltanto trovando il coraggio di fermarsi e fare un passo indietro è possibile identificare i cambiamenti di sistema fondamentali in corso e distinguere ciò che è essenziale dal rumore di fondo. E solo così si arriva alla chiarezza necessaria per andare avanti.
IA: efficienza, precisione, produttività
Per gli investitori, il clamore che avvolge l’IA è diventato assordante. Negli Stati Uniti i cosiddetti Magnifici sette, sospinti dall’entusiasmo per l’IA, sono ormai i dominatori assoluti dell’S&P 500. Nel 2023 Apple, Microsoft, Amazon, Alphabet, Meta, Tesla e Nvidia rappresentavano complessivamente oltre il 30% del valore dell’intero indice e metà della sua performance annuale.
Anche le profezie più negative si sono fatte sentire a voce alta. Nel 2013 uno studio che ha fatto molto parlare ha indicato che fino al 47% dei posti di lavoro negli Stati Uniti era ad alto rischio a causa dell’automazione tecnologica4; più di recente, un rapporto della banca d’investimento Goldman Sachs ha avvertito che l’IA potrebbe sostituire 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno in tutto il mondo5.
Siamo convinti che l’IA ci sarà amica, non nemica. Anziché sostituire le persone, le renderà più efficienti, precise e produttive
In Lombard Odier ci sembra importante fare un passo indietro rispetto all’euforia e alle profezie di un’apocalisse lavorativa e guardare al quadro d’insieme. Negli ultimi 150 anni numerosi progressi tecnologici hanno rivoluzionato vari settori o perfino l’intera economia, ma ogni volta la produttività è aumentata e la creazione di posti di lavoro a lungo termine ha superato le perdite di impieghi a breve termine6.
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Siamo convinti che l’IA ci sarà amica, non nemica. Anziché sostituire le persone, le renderà più efficienti, precise e produttive. Ad esempio, in ambito sanitario l’IA è già utilizzata per aumentare la precisione e la velocità dell’analisi delle immagini7 e per abbattere i tempi di sviluppo di nuovi farmaci fino al 90%8; i tempi di lavoro nel software engineering sono già ridotti di oltre il 50%; e i guadagni di produttività nel servizio clienti arrivano al 45%9, migliorando al tempo stesso l’esperienza dei clienti10.
Secondo la società di ricerca e informazioni Grand View Research il mercato globale dell’IA, compresi software, hardware e servizi, dovrebbe raggiungere un valore di 1’800 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 36,6%.11 Più in generale, la società di servizi professionali PWC calcola che l’IA potrebbe dare un contributo di 15’700 miliardi all’economia mondiale entro il 2030.12
“Slowbalizzazione”, frammentazione e reindustrializzazione
L’integrazione globale del commercio che aveva segnato gli anni ’90 e i primi anni 2000 ha registrato un rallentamento sulla scia della crisi finanziaria del 2008. Più di recente, dopo le interruzioni senza precedenti alle forniture causate dalla pandemia di Covid e le ripercussioni globali dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il rallentamento del processo di globalizzazione economica (“slowbalizzazione”) ha ceduto il passo alla frammentazione.
La concorrenza tra le grandi potenze mondiali non riduce le opportunità d’investimento, bensì ne ridisegna solo la distribuzione
È opinione diffusa che se la globalizzazione ha spinto gli scambi commerciali sui livelli più alti di tutti i tempi, l’affermarsi di un mondo multipolare e meno integrato porterà a una diminuzione del commercio e degli investimenti. In Lombard Odier la pensiamo diversamente. La concorrenza tra le grandi potenze mondiali non riduce le opportunità d’investimento, bensì ne ridisegna solo la distribuzione, perché le imprese occidentali stanno lavorando per ottenere accesso sicuro all’approvvigionamento di energia e materiali e ricostruire le industrie manifatturiere nazionali.
Secondo la società di servizi professionali Capgemini, il 47% delle grandi aziende statunitensi ed europee ha già investito nella rilocalizzazione delle attività produttive e il 25% sta mettendo a punto una strategia in questo ambito. Nel complesso gli investimenti previsti per la reindustrializzazione ammontano a 3’400 miliardi di dollari statunitensi solo nei prossimi tre anni.13
In molte regioni questa tendenza ha il sostegno dei governi. Negli Stati Uniti, ad esempio, il CHIPS and Science Act del 2022 (che mira a rafforzare la sicurezza nazionale ricostruendo la capacità produttiva locale nel settore dei semiconduttori) ha già definito lo stanziamento di 55 miliardi di dollari di prestiti e finanziamenti diretti federali e ha incentivato investimenti privati per altri 400 miliardi di dollari, favorendo la creazione di oltre 100’000 posti di lavoro.14 A sua volta, la Commissione europea ha annunciato di recente che intende destinare 3,3 miliardi di dollari allo sviluppo dell’industria europea per la produzione di batterie, riducendo la dipendenza della regione dalla Cina15.
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La corsa agli investimenti sostenibili
Il valore totale dei patrimoni detenuti dai fondi che prendono in considerazione i fattori di sostenibilità nel processo decisionale è aumentato di quasi 100 volte dal 2006.16 Dal 2010 al 2020 il 60% di questi fondi ha sovraperformato i prodotti tradizionali equivalenti.17 Tuttavia, gli investimenti sostenibili (che hanno l’obiettivo di sovraperformare rispetto al mercato e al tempo stesso promuovere la transizione a un’economia sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale) vengono oggi rimessi in discussione.
C’è chi sostiene che gli investimenti sostenibili siano in fase discendente, ma a nostro avviso non è mai stato più necessario investire in modo sostenibile a lungo termine
Ultimamente i livelli elevati dell’inflazione e dei tassi d’interesse hanno ridotto la redditività di alcuni progetti di energie rinnovabili e le accuse di greenwashing hanno travolto il settore. Inoltre, gli investimenti sostenibili si sono politicizzati: in Europa, ad esempio, le recenti elezioni del Parlamento europeo hanno visto sconfitti i partiti verdi e liberali, mentre la destra ha guadagnato voti con la promessa di contrastare le politiche per la sostenibilità.
C’è chi sostiene che gli investimenti sostenibili siano in fase discendente, ma a nostro avviso non è mai stato più necessario investire in modo sostenibile a lungo termine. Ciò è più che mai evidente nei sistemi alimentari mondiali, perché i nuovi record delle temperature globali e i cambiamenti delle precipitazioni stanno già modificando la resa dei raccolti e minacciano di far salire l’inflazione dei prodotti alimentari di oltre il 3%18 l’anno su scala globale. Inoltre, nei sistemi energetici la transizione alla produzione e al consumo di elettricità pulita schiude a sua volta nuove opportunità d’investimento sostenibili, trainate non dalle sovvenzioni o dalle politiche di governo, bensì dall’innovazione e dalle forze di mercato. Il recente rallentamento nel lancio di veicoli elettrici e il ristagno degli ordini che ha colpito i produttori di pannelli solari sono dovuti ai cicli naturali delle nuove tecnologie una volta raggiunta l’adozione di massa.
Ma ora che le rinnovabili sono la modalità di generazione di elettricità più economica19 e che le applicazioni elettrificate per l’utente finale, come i veicoli elettrici e le pompe di calore, sono oltre cinque volte più efficienti rispetto ai loro predecessori alimentati a combustibili fossili20, crediamo che l’economia globale abbia intrapreso un viaggio di sola andata dal gas e petrolio all’elettrificazione a emissioni zero.
Siamo convinti che i cambiamenti sempre più rapidi in corso in tutto il mondo non siano un segnale negativo, bensì un’opportunità
La prospettiva “rethink everything”
La forza che ci ha contraddistinti durante oltre 40 crisi finanziarie e per più di due secoli deriva dalla nostra capacità di allontanarci dall’opinione comune e offrire una prospettiva d’investimento esclusiva ai nostri clienti. Questo approccio (che chiamiamo “rethink everything®”) è oggi essenziale e ci permette di fare un passo indietro dal rumore, ma anche dalla valanga di previsioni entusiastiche e profezie negative, per riuscire a guardare con chiarezza al quadro complessivo.
La nostra profonda comprensione dei cambiamenti epocali legati all’IA, al nuovo ordine geopolitico e al cambiamento climatico ci ha permesso di costruire un approccio orientato a ripensare gli investimenti (“rethink investments”), che contiene sei temi high conviction mirati a mitigare i rischi di portafoglio e sfruttare le opportunità di crescita nascenti.
Attraverso temi come i cambiamenti demografici e la rivoluzione della longevità, le innovazioni tecnologiche, la costruzione di infrastrutture e la transizione a un’economia dello zero netto rispettosa della natura, crediamo che gli investitori abbiano l’opportunità più unica che rara di accumulare patrimoni per il lungo periodo nonché affrontare alcune delle questioni più urgenti dei nostri tempi. Siamo convinti che i cambiamenti sempre più rapidi in corso in tutto il mondo non siano un segnale negativo, bensì un’opportunità.
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