In the news
Leggi l'intervista di Patrick Odier su Il Sole 24 Ore
Intervista pubblicata su Il Sole 24 Ore, 2 dicembre 2022
Quando i mercati vivono un momento di turbolenza e al tempo stesso il mondo industriale attraversa una fase di enorme trasformazione, la cosa peggiore che si possa fare è allontanarsi dalla propria convinzione di investimento e dimenticare le opportunità che si stanno creando». Se si volesse caratterizzare la filosofia alle spalle delle strategie di investimento di Lombard Odier, il concetto di «guardare oltre» e di inserire le decisioni in una visione di lungo termine, che eviti le tendenze del momento anche quando queste sono redditizie nel breve periodo, sarebbe forse molto appropriato.
L’idea appare evidente dietro le parole di Patrick Odier, che rappresenta ormai la settima generazione della famiglia al comando della banca privata elvetica da oltre due secoli e riveste il ruolo di Senior Managing Partner: «I clienti - spiega a II Sole 24 Ore - ci apprezzano non soltanto perché siamo in grado di limitare i danni durante i ribassi dei mercati, ma soprattutto perché cerchiamo di sfruttare queste situazioni per offrire loro soluzioni basate sulle forti convinzioni maturate sul ciclo di investimento per aiutarli a preservare e a trasferire alle future generazioni la ricchezza.
I nostri interessi sono del resto completamente allineati con quelli dei clienti e non vi sono conflitti, anche perché quasi il 90% dei ricavi di Lombard Odier proviene da attività di gestione patrimoniale».
Quali temi intendete cavalcare?
La transizione energetica anzitutto: decarbonizzazione, net zero, riduzione delle emissioni, stoccaggio della CO2, oggi tutto ruota attorno a questo argomento fondamentale. La finanza sostenibile è al centro del modello di business di Lombard Odier e riteniamo che la transizione verso un’economia pulita, circolare e più sostenibile rappresenti la più grande opportunità di investimento di tutti i tempi. La trasformazione in corso riguarda anche agricoltura, alimentazione e terra e noi cerchiamo investimenti che possano guidare l’evoluzione in questi settori in modo significativo, ad esempio nella produzione alimentare sostenibile.
Leggi anche (articolo in inglese): The CLIC® Chronicles: How global food giant Nestlé is putting regenerative agriculture at the heart of sustainable food
Con che tipologia di strumenti?
Non facciamo scelte a priori, perché preferiamo adottare una strategia verticale anziché orizzontale.
Cosa significa?
Una volta individuato il tema, per esempio le infrastrutture legate alla transizione energetica, scegliamo gli strumenti che offrono opportunità di rendimento più elevate ai clienti, siano azioni o obbligazioni quotate, oppure asset reali o illiquidi. E se ci convince un investimento diretto o un co-investimento insieme ad altri soggetti sul mercato, non esitiamo a effettuarlo anziché impiegare il denaro in fondi specializzati.
E per i mercati tradizionali? Cosa insegna questa correzione e come possiamo uscirne?
Abbiamo attraversato ben 42 crisi durante la nostra storia di 226 anni e sempre ne siamo usciti più forti. Stavolta abbiamo assistito a una fase in cui tutte le asset class sono scese nello stesso momento tranne il dollaro e questo ha creato una situazione molto differente dal passato. Le cause che influenzano l’evoluzione del mercato tendono a essere più di tipo strutturale, come il ritorno dell’inflazione e l’inversione di tendenza sui tassi dopo anni di discesa, ma variano regione per regione e possono richiedere soluzioni differenti.
Con quali conseguenze sugli investimenti?
Le probabilità di recessione sono aumentate in misura notevole e preferiamo mantenere un atteggiamento prudente.
Ciò non toglie che vediamo del valore nelle società di qualità con modelli di business solidi e capacità di trasferire sui clienti l’aumento dei costi di produzione. Nel campo obbligazionario, il credito investment grade è diventato interessante, mentre fra i sovrani preferiamo i Treasury Usa. Nel complesso, continuiamo a essere selettivi nelle nostre esposizioni al reddito fisso, ma, alla luce delle migliori valutazioni di alcuni segmenti e dei rischi di recessione, i bond offrono più opportunità.
Quali i pericoli all’orizzonte?
Non credo che assisteremo a casi di default veri e propri, ma è evidente che in una fase in cui l’aumento dei costi si unisce al rallentamento dell’attività economica, le società troppo indebitate potrebbero avere problemi di liquidità. Questo aspetto dovrebbe quindi diventare importante perle scelte di investimento future. Riteniamo che, per il momento, valga la pena rimanere prudenti nel credito high yield e nel debito degli emergenti, che in passato sono stati più colpiti da un peggioramento delle prospettive macroeconomiche.
Leggi anche (articolo in inglese): 2023: The point of new returns?
informazioni importanti.
Questo è un documento pubblicato da Banca Lombard Odier & Co SA (di seguito "Lombard Odier"). Esso non è destinato alla distribuzione, pubblicazione o uso in una giurisdizione in cui tale distribuzione, pubblicazione o uso sarebbe illegale, né si rivolge a persone o entità a cui sarebbe illegale sottoporre tale documento. Il presente documento non è pubblicato dal dipartimento di ricerca di Lombard Odier.
condividi.